«Più agili dei consorzi, delle cooperative, delle associazioni temporanee d’impresa, le reti d’imprese stanno decollando. In tutta Italia erano solo 24 nel 2010 (anno di avvio di questo strumento di aggregazione) per diventare quasi 2mila nel 2014 e addirittura raddoppiare nell’ultimo triennio toccando quota 4.318 al 3 gennaio 2018. Di queste, 1.828 sono toscane (fanno meglio solo Lazio, Lombardia e Veneto)».

È l’inizio dell’articolo, pubblicato sul sito internet de Il Sole 24 Ore, dedicato alle reti d’imprese, che cita anche l’esperienza di Rete Qualità Toscana «che dal 2015 promuove l’aggregazione della filiera agroalimentare per valorizzare le produzioni regionali di qualità».

«Con un primo progetto – racconta Marco Failoni, coordinatore di rete – abbiamo puntato ad espandere la rete dei punti vendita diretti delle imprese agricole, ottenendo finanziamenti del precedente Psr per un totale di investimenti intorno a 3,6 mln di euro. Con il progetto Agr-Eat abbiamo partecipato a un Progetto integrato di filiera (Pif) le cui risorse sono servite a sviluppare un rapporto tra ristorazione e produttori locali, a promuovere i prodotti certificati e mettere in cantiere la costruzione di una filiera locale di ristorazione a base di prodotti a basso contenuto di glutine di cui raramente ci si approvvigiona in loco. L’investimento complessivo ammonta a 7,7 mln, coinvolgendo al momento una cinquantina di aziende più alcuni partner come la Scuola Sant’Anna di Pisa e gli atenei di Siena e Firenze».